Cibo e Coltelli, il taglio pregiato
Sapori a fil di lama. Tagli e ritagli di gastronomia friulana
4 luglio – 30 settembre 2015
Da sabato 4 luglio fino a tutto settembre sarà visitabile presso il Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie la mostra temporanea “Cibo e Coltelli, il taglio pregiato”, dedicata alle lame e ai prodotti tipici della gastronomia delle Dolomiti Friulane.
Esiste un legame profondo tra lame e cibo che la mostra propone unendo, in un percorso strutturato, l’evoluzione del coltello ai prodotti della gastronomia tipici dell’area pedemontana. “Sapori a fil di lama. Tagli e ritagli di gastronomia friulana” è infatti il sottotitolo dell’esposizione che ne lascia intendere i contenuti. Grazie anche ad interventi supportati da testimonianze audiovisive concesse da esponenti della gastronomia locale, la mostra mette in luce come gli uomini della Pedemontana Pordenonese abbiano imparato nei secoli a selezionare le materie prime ed a elaborarle in funzione del clima e della cultura, facendole entrare nelle abitudini alimentari quotidiane. Da qui sono nati quelli che oggi vengono definiti “prodotti tipici” e che profumano della sapienza antica di chi ha dovuto gestire, in un recente passato, una quotidianità senza troppe risorse.
Così Filippo Bier, macellaio di Meduno, ci parla di pitina, Alessandro Antonini, macellaio di Maniago, del salame affumicato di Barba Nane, progenitore del salame ungherese, Ubaldo Alzetta, cuoco di Montereale Valcellina, delle strisce di carne salata e affumicata dette pindulis o brusaula, Rosa Dorigo dei Formaggi Magrin di Travesio, del suo formaggio salato e dell’Asìn e Federico Segatto, casaro di Pradis di Sopra, del formaggio dal cit, Fabiola Mereghetti dell’azienda agricola San Martino, lombarda adottata in quel di Erto, delle caciotte di latte crudo di capra.
Tutti prodotti nati dall’inventiva e dall’esperienza di norcini e casari, ma sicuramente grazie anche alla capacità del fabbro che ha fornito e fornisce loro gli attrezzi da lavoro.