Maniago è conosciuta in tutto il mondo come Città delle Coltellerie: da secoli qui, per una serie di condizioni storiche, geografiche e sociali, moltissimi dei suoi abitanti si sono dedicati alla produzione di lame.
Si tratta ancora oggi di un’importante realtà economica: nel solo Comune di Maniago operano oltre 80 aziende del settore. In un recente passato, tuttavia, quasi in ogni casa e cortile della città erano presenti laboratori, officine di diverse dimensioni o semplici ambienti domestici attrezzati per alcune lavorazioni. Al loro interno si sono intrecciati rapporti economici e commerciali e si sono evolute storie familiari.
Nel contesto di un piccolo centro dove quasi tutti facevano lo stesso lavoro, i rapporti personali e sociali erano spesso influenzati dalla concorrenza tra gli artigiani del settore; ciò ha a lungo impedito l’elaborazione di un racconto collettivo, condiviso, comunitario.
Nel 2016 ha preso il via LAMEMORIA, processo partecipativo che chiede ai maniaghesi di entrare nello spazio del museo per farsi protagonisti della narrazione del patrimonio.
In una prima fase i cittadini si sono trovati attorno a grandi mappe catastali, con la richiesta di collocarvi vecchi e nuovi stabilimenti produttivi. Quelle mappe sono state però la chiave di volta per attivare e condividere racconti, memorie e ricordi di abitudini, persone, luoghi, eventi. Durante gli incontri sono state individuate 444 diverse botteghe per le quali è stato raccolto il maggior numero di informazioni possibili. Alla mappatura sono seguite passeggiate patrimoniali, una serata-evento, nuovi tavoli partecipati, la sistematizzazione dei dati raccolti e un progetto di alternanza scuola-lavoro con gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “E. Torricelli” di Maniago.
Il progetto sta proseguendo con una mostra, pensata come restituzione alla comunità dei materiali fino ad ora raccolti.
La sua apertura era originariamente programmata nel 2020 ma, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, l’esposizione apre al pubblico dal 16 giugno 2021
Il visitatore sarà chiamato a divenire parte sia della progettazione sia dell’allestimento, con i quali si porrà in ascolto e in dialogo in un lavoro di scrittura creativa, corale, aperta e partecipata.
La mostra quindi, al momento della sua chiusura, sarà ben diversa da come appariva al momento dell’inaugurazione. Questo obiettivo verrà perseguito a partire dalla riattivazione dei tavoli di mappatura, momenti di incontro collettivi tematici considerati come parte costitutiva dello stesso percorso allestitivo.